6 Agosto 2023

Dai buffet ai ristoranti, mille modi di mangiare a Trieste

Un viaggio alla scoperta di trattorie, osmize e locali stellati

Un panino con cotto e kren (che fai, una melanzana impanata non ce la metti?). Un ruspante piatto di gnocchi con goulasch o qualcosa di più elaborato e, perché no, scenografico. Preparatevi ad un tour godereccio in giro per Trieste: a me le forchette! Pronti? Via. Ebbene sì, dopo aver dedicato tanti, tantissimi articoli a singole esperienze testate in città, mi sono rimboccata le maniche ed ho raccolto una piccola mappa che raccoglie tanti posticini diversi…e per tutte le tasche. La strada sarà lunga e ci sarà molto, molto da camminare, quindi andiamo!

 

I Buffet. Per i triestini, una vera istituzione. In dialetto si chiamano spaceti e qui, a qualsiasi ora della giornata, dal mattino presto alla sera, è possibile mangiare qualcosa di buono o consumare il classico rebechin. Tutto è lecito ma, vi prego, non confondeteli con un banalissimo bar! Qui un articolo che avevo dedicato ai buffet qualche tempo fa. Ve ne segnalo alcuni (e una lacrima scende sul mio viso, memore la recente chiusura dello storico Siora Rosa). Trattoria Da Giovanni (via San Lazzaro 14), una delle più antiche osterie della città, dove tra botti di legno e l’immancabile mortadella gigante potrete sorseggiare un caliceto e assaggiare qualcosa di tipico come una tartina di baccalà mantecato o il liptauer. Da non dimenticare anche Buffet Da Roby (via Torrebianca 32) credo il mio preferito anche perché sotto casa di MissClaireHome, il Buffet da Gildo (via Valdirivo 20) e L’Approdo (via Carducci 34). Attenzione, attenzione: non posso inserirli tutti…

 

I Caffè storici. Non siate fiscali, per carità. Anche quella dei caffè è una colonna portante della cultura godereccia della città. Ve ne ho parlato in questo articolo che prontamente vi ripropongo. Parlavamo di cibo, giusto? E allora vuoi non affiancare ad una tazzina di caffè un buon dolcetto, che potrebbe degnamente sostituire un pasto completo? Dal Tommaseo al Caffè degli Specchi, dallo Stella Polare all’Antico Caffè San Marco, la scelta è pressocché infinita. Inutile dirvi che qui potrete trovare anche qualcosa di salato (connubio perfetto con un buon aperitivo).

 

Le Osmize. Portatemi un triestino che non sia mai stato in osmiza. Non esiste. Non può esistere! Anche questa è una vera e propria istituzione per i triestini: in questo articolo vi avevo raccontato un po’ la loro storia dal 1784 ai giorni nostri. Non mi ripeterò, ovviamente. Tra le più apprezzate dalla sottoscritta c’è senza dubbio quella di Benjamin Zidarich, per la qualità dei vini e dei formaggi nota ormai a livello internazionale, aperta presso la bella cantina di Prepotto, e quella di Gabrovec, sempre a Prepotto. Non dimentichiamoci l’osmiza di Elda Coslovich, in via Commerciale 180, nota a molti come “La 180”, e quella di Dean Verginella, a Contovello. In entrambi i casi, la vista è spettacolare…provare per credere. Vi lascio anche il link dove poter consultare le aperture e trovare tutti i contatti: Osmize.com.

 

Dove mangiare pesce? Trieste e il suo mare, binomio indissolubile. Negli anni vi ho portato con me a testare numerosi posticini che offrono cucina di pesce. Qui ve ne metto qualcuno. Apre questo valzer Sorrentino Trattoria di mare (ecco il link al mio racconto): qui, in una location di tutto rispetto (l’ex Tenda Rossa sulla strada Costiera, per intenderci), potrete gustare piatti a base di pesce e dal sapore partenopeo. Menzione d’obbligo anche per Joia (stesso patron, alias Pasquale Sorrentino); immancabili poi Nero di Seppia ma attenzione ricordarvi di prenotare che è spesso full, Ai 3 Magnoni (qui il resoconto di una mia “vecchia” visita), in centro con i crudi di Bollicine, e il classico ed intramontabile Menarosti e Chimera di Bacco. Mytilus al Lazzaretto, Muggia se volete saperne di più guardate ne mio articolo. Chiudono il sipario la Tavernetta al Molo a Grignano e l’Enoteca Sgonico, quest’ultima celebre per i suoi crudi di pesce da dieci e lode.

 

Per una pausa veloce. Eh sì, mettiamo che vogliate addentare qualcosa di buono in pausa pranzo. Che si fa? O tornate al via (leggasi paragrafo sui buffet), o leggete qui. Per gustare un piatto delizioso e easy potete puntare dietro il Museo Revoltella e dirigervi da Mimì e Cocotte dove troverete una selezione di vini naturali da competizione, oppure, perché no, proseguire a due passi da Pier (ve ne avevo parlato qui). Un’idea alternativa e in grado di soddisfare ogni necessità (vegetariani, vegani e celiaci all’ascolto) è quella di fare un salto al Melograno: deliziose pizze e piatti preparati con ingredienti del territorio. Non è per tutte le tasche, va bene, ma anche il Caffè Sacher (che ha aperto i battenti in via Dante da pochissimo e con non poco clamore!) offre nel suo menu portate particolari e semplici tramezzini (fatti a regola d’arte, garantisco). E per qualcosa di unico nel suo genere? Odio il brodo, cari. No, non è un’affermazione ma il nome del Chicken Bistrot di via San Lazzaro 9, dove assaporare gustosi sandwich, bao, panini fuori dal comune e pollo fritto spaziale. Pollo in tutte le declinazioni possibili, insomma. Se amate le gallette come in Bretagna qui ci pensa Home Sapore di Casa o se preferite golosi hamburger 040 Social  Food.

Se cercate qualcosa di Genuino solo dall’omonimo bistrot dovrete andare J diverse le proposte Veg! Se siete di passaggio per Opicina in Carso, una tappa da Trattoria Max con la cucina tipica carsolina, ed un tuffo negli anni ’60 qui tutto è rimasto invariato!

 

Carne e ancora carne. E siamo alla ciccia, cari miei. Parto a bomba con il nominarvi uno dei locali storici per eccellenza (classe 1865!): Suban (via Comici 2). Da provare, oltre ai piatti di carne, le mitiche palacinke alla Mandriera con il basilico! Immancabile in questa lista il C’era una volta (via di Giarizzole 8), dove tagliate e fiorentine dominano la scena: obbligo di ordinarle in accoppiata con le patatine fritte (che non sono surgelate!)(ve ne avevo parlato qui). Il sapore della Toscana anche…Al Toscano (via Bonomea 114). Se capitate per Santa Croce, merita fare una sosta da Crocevia, locanda carsica contemporanea (qui il mio racconto) dove gustare piatti della tradizione un po' rivisti, senza voli pindarici ma genuini e saporiti. Io ho ancora il vivo ricordo delle morbidissime guancette di manzo all’amaro Seri Pervas, servite su purea di sedano rapa. Tagli particolati e non solo potrete invece trovarli alle Bracerie Venete (via Madonnina 5): per intenderci, avete mai assaggiato carne di canguro e zebra? Eccovi serviti.

 

SOS bimbi al seguito. Niente tête-à-tête? Osteria Ferluga, via Bellavista 12, con la bella stagione dispone di un ampio spazio all’aperto, perfetto per famiglie numerose. Qui potrete inoltre gustare piatti di carne e pesce, semplici ma buoni. Senza pretese e con tavolini all’aria aperta anche Pub Skala, a Gropada (da provare OBBLIGATORIAMENTE le loro palacinke impanate e ripiene di prosciutto e formaggio: sublimi). Inutile dirvi che anche le osmize possono essere perfette per chi mangia con bimbi al seguito J

 

E quindi uscimmo a riveder le stelle. Sono partita dal basso (non in senso dispregiativo, non sia mai!) per chiudere con le stelle Michelin. Non potevo proprio esimermi, perdonate. Ma in città un ristorante stellato lo abbiamo e per correttezza non può essere escluso da questo articolo. Sto chiaramente parlando dell’Harry’s Piccolo in piazza Unità, che porta sul petto due stelle Michelin. Per mia ammissione devo dirvi che non lo ho ancora provato (ma non mancherò). Resta inteso che stiamo parlando un altro livello di ristorazione, con piatti elaborati e accostamenti inusuali.

 

E con questo poggio forchetta e coltello e passo al digestivo. Il mio racconto di Trieste a tavola termina qui: spero di avervi dato qualche idea per pranzi e cene 🙂 Ci tengo però a precisare una cosa, per l’ultima volta: difficile inserire in un articolo TUTTI i ristoranti e le trattorie della città. Sfido qualcuno a farlo…resterà sempre qualche nome fuori, non per volontà ma per reale impossibilità. Chissà quanti posti avrete voi da consigliarmi e chissà quanti devo ancora scoprirne.

Per saperlo non vi resta che seguirmi.

Ciao!

 

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