22 Aprile 2018

Tre curiosità su Trieste che non tutti conoscono

Dalla Torre dei pallini alla chiesetta in Val Rosandra voluta da Carlo Magno

T come tre. T come Trieste. L'ultima volta io e Chiara ci eravamo congedate con la leggenda della principessa Rosandra, una storia triste e affascinante allo stesso tempo. Poco prima vi avevamo portati alla scoperta del Faro della Vittoria e dello Zero Ponterosso...ve lo ricordate? Oggi torniamo a farvi da Cicerone 🙂 andremo a spasso tra le vie cittadine (e non solo, il plus finale ci trascinerà nuovamente in Val Rosandra!) per raccontarvi ancora qualcosa sulla bella Trieste. Così se il 25 aprile non saprete che fare, avrete un bel po' di spunti per una passeggiata non convenzionale.

La Torre dei pallini

Si erge tra gli edifici della centralissima via San Francesco. E se ne sta lì, tranquilla, dal 1839. La Torre dei pallini o Torre Ciana – dal nome della famiglia originaria di Novara che la fece costruire – è ciò che resta di una vecchia fabbrica per la produzione di pallini di piombo. Alla struttura si affiancavano pure i magazzini, fatti demolire tra il 1979 e il 1980 per lasciare spazio agli attuali edifici residenziali.

Volete sapere come nascevano i pallini di piombo? Eccovi soddisfatti. Il piombo fuso veniva fatto cadere attraverso delle piastre di rame forate da un'altezza di 45 metri; i pallini venivano poi raccolti in una vasca piena di acqua posta alla base della torre.

La conoscevate la storia di questo edificio? Pensate che, a seguito del terremoto del 1976, si fece strada l'ipotesi poi accantonata di demolirlo.

Mercurio e la mitologia nei palazzi della città

Ci avete mai fatto caso? Sono tantissimi gli edifici della Trieste neoclassica e commerciale sui quali è raffigurato Mercurio. E non è certo un caso. Ermes è protettore dei commercianti, dei viaggiatori, dei sapienti e persino dei ladri.

Una splendida statua che lo raffigura è quella posta sulla facciata del Palazzo della Borsa, opera dello scultore Bartolomeo Ferrari. Se vi capita di passare da quelle parti, provate ad osservarlo; non dovreste avere molta difficoltà a scovarlo, Mercurio porta sul capo un cappello alato 🙂 nella mano destra regge un sacchettino contenente del denaro; alla sua sinistra scorgerete invece un gallo, animale a lui sacro. E poi c'è il caduceo, il bastone con i serpenti intrecciati simile a quello di Esculapio.

Ma questa non è l'unica raffigurazione di Ermes che incrocerete per le vie cittadine. Tutti col naso all'insù, dunque. Ne troverete uno al civico 14 di via Galatti, in via Diaz e in via Machiavelli. Non ve li segnaliamo tutti perché è davvero impossibile ma...vediamo chi riesce a scovarne di più? Fatevi avanti, segnalateci i vostri avvistamenti 🙂

La chiesa di Santa Maria in Siaris voluta da Carlo Magno

Ve lo avevamo detto che con l'ultima chicca saremmo tornati in Val Rosandra. La chiesetta di Santa Maria in Siaris si trova alle pendici del Monte Carso; si tratta di un piccolo edificio le cui origini sono sconosciute. Ma è forse proprio per questo motivo che vengono legate a Carlo Magno.

La leggenda narra infatti che questa chiesa fu costruita per volere del re, sepolto in una grotta non lontana da qui in attesa del Giudizio Universale. Nel Trecento Santa Maria in Siaris divenne meta di pellegrinaggio per i bestemmiatori, i quali – pensate un po' – dovevano compiere un cammino di dodici chilometri a piedi nudi per penitenza.

Se volete visitarla, sappiate che la chiesetta è aperta solo in occasione di pellegrinaggi e delle rare messe che qui vengono celebrate. È un vero e proprio piccolo gioiello incastonato tra le rocce!

Non c'è niente da fare, siamo nuovamente giunti alla fine di questa camminata virtuale alla scoperta di nuove chicche e curiosità su Trieste. Dove vi porteremo la prossima volta? Chissà. Forse lasceremo la città di Saba per spingerci più lontano...o no? Per ora non ci resta che dirvi “au revoir” 🙂

Se vi siete persi le precedenti puntate di questa avventura, eccole qui tutte per voi:

La casa delle cipolle, l'inventore dei coriandoli e la leggenda della Dama Bianca

I tre colpi di clacson in Galleria Naturale e la casa ribaltata dal Tram

Il Faro della Vittoria, lo Zero Ponterosso e la principessa Rosandra

Daniela Mosetti

 

 

 

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