Zidarich un’eccellenza del Carso Triestino

Dal 1800 produttori di vino

Il vino della cantina Zidarich mi è rimasto nel cuore. L’ho incontrato (e assaporato) la prima volta qualche anno fa in occasione di “Mare e Vitovska”, una gustosa manifestazione eno-gastronomica ospitata nel suggestivo Castello di Duino.

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Nonostante il mio “amore” per questo vino, non conosco molto della cantina Zidarich… So che è a Prepotto, immersa nel Carso triestino, so che produce eccellente Vitovska, e so che… eh…Forse è arrivato il momento di recuperare! Parto, quindi, alla scoperta di quello che si rivelerà essere un incantevole viaggio “naturale”.

 

 

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Mi accoglie Benjamin Zidarich che dal 1988 ha in mano le redini dell’azienda con una missione: valorizzare le potenzialità della sua terra attraverso i vini. Mi porta subito a visitare la sua meravigliosa “fortezza segreta”…

La prima cosa che colpisce è la struttura della cantina costruita con pietra recuperata dagli scavi; è profonda 22 metri suddivisi in tre piani sotterranei. Si tratta di un progetto alquanto complesso a impatto ambientale zero e che ha richiesto dieci anni di lavoro per la realizzazione. Ogni angolo ha una storia da raccontare, un’emozione da trasmettere. Ogni cosa è studiata nel rispetto dell’ambiente e della tradizione del luogo.

A questa profondità la temperatura rimane costante tra i 12 e i 14 gradi e ciò permette una conservazione del vino del tutto naturale, senza l’uso dell’energia elettrica.

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Anche i vini prodotti seguono la stessa filosofia di “amore e rispetto per la natura”: sono anch’essi totalmente naturali, non sono né filtrati e né chiarificati. La maggior parte, dopo il processo di fermentazione, è torchiata e messa in botti di legno di rovere di Slavonia, dove riposa per due anni prima di essere imbottigliata.

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Zidarich produce principalmente vini bianchi: la Vitovska, la Malvasia, e un uvaggio Prulke di Vitovska, Malvasia e Souvignon. I vini rossi prodotti sono il terrano e un uvaggio Ruje, composto da Merlot e Terrano.

Tre volte all’anno (la prima settimana di marzo, dal 4 al 27 luglio, e l’ultima settimana di novembre a cavallo con la prima di dicembre), Zidarich apre le porte della sua Ozmica – ubicata esattamente sopra la cantina – al pubblico. In quei giorni, oltre ai vini, si possono gustare tutti i frutti della terra di Benjamin; il tutto comodamente seduti in terrazza, godendo di un meraviglioso panorama. La terra coltivata a vigne, il terrazzamento con muretti a secco accompagnano lo sguardo fino al mare…

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Per fortuna siamo alle porte dell’estate e il secondo appuntamento con l’Ozmisa Zidarich non è così lontano… ma intanto per ingannare l’attesa potete gustare questo magnifico vino alla manifestazione “Mare e Vitovska”, in programma al Castello di Duino, il 5-6 giugno 2015. Mettetelo in agenda è un appuntamento da non lasciarsi scappare! 🙂

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  1. Veramente belli questi articoli sul Carso! finalmente qualcuno che si occupa in modo intelligente, vivace e istruttivo di un territorio affascinante ma poco conosciuto.
    Se posso, vorrei segnalare un libro – Osmize illustrate -, uscito nell’autunno del 2013 a Trieste e ora ripubblicato in nuova edizione, che con foto e testi si propone di far conoscere questa realtà, facendo raccontare agli stessi protagonisti la loro esperienza, come produttori ma anche come continuatori di un’antica tradizione. Se interessa, potrei farne avere una copia.

    1. Buongiorno Alessandra! Grazie mille dei complimenti, fa sempre molto piacere sentire che c’è qualcuno che apprezza il mio lavoro! Effettivamente la volontà era quella di parlare di realtà emergenti o indipendenti, non molto conosciute! Poi essendo io di Trieste, ho pensato che sarebbe stato importante parlare anche del territorio che mi circonda e che tanto amo! Sono aperta a qualsiasi consiglio per migliorare, e sviluppare il mio sito! Grazie ancora per il messaggio buona giornata MissClaire

  2. complimenti, e’ un piacere scoprire nuovi orizzonti

    1. Grazie Ada, è un piacere trovarli per poterne parlare a tutti voi! 🙂

    2. Great common sense here. Wish I’d thuohgt of that.

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