1 Ottobre 2023

“Le Giornate del Cinema Muto”

A Pordenone sta per iniziare la 42^ edizione di questo importante festival

Photo copertina: Valerio Greco

Se desideri farti un regalo unico: vai a teatro a guardare un film muto.
Ti dico già che amerai l’attenzione che dedicherai a questa visione: più alta del solito, più premurosa, più ricettiva. Osserverai con cura i movimenti e gli sguardi degli attori, i dettagli dei luoghi, e coglierai percezioni più sottili del comune. La tua concentrazione sarà tutta per il film: non sarai distratto da altri pensieri o movimenti. E la cosa incredibile è che non sarai accompagnato dal silenzio, anzi: la musica dal vivo del pianoforte (o anche di un’orchestra!) in “buca” ti farà entrare ancora di più nella vicenda narrata sullo schermo, ti riporterà le voci, i suoni e i rumori, e sarai così completamente avvolto nella storia.

Pensa che guarderai un film che ha almeno novant’anni (ma magari anche centodieci o centoventi): nei suoi primi anni “di vita” (ovvero dal 1895 al 1899) il cinema produceva soprattutto cortometraggi molto brevi (si trattava di un periodo soprattutto di sperimentazione, sono pochi i film datati diciannovesimo secolo), mentre il trentennio in cui i cortometraggi diventano lungometraggi e pian piano film muti sempre più complessi va dal 1900 al 1929. Nel 1929, poi, tutto cambia con l’avvento dei film sonori, che, nel giro di qualche anno prendono definitivamente il posto dei film muti.
Probabilmente sarà una storia in bianco e nero, ma forse anche no: non sono rari i casi in cui le pellicole venivano colorate a mano. Potresti rimanere sorpreso!

Photo Paolo Jacob

Quindi se questo preambolo ti ha convinto, ti consiglio di andare a curiosare sul sito de “Le Giornate del Cinema Muto”, guardare cosa offre il programma di questa edizione, scegliere i titoli che più ti stuzzicano e andare a Pordenone: perché è qua che da 42 anni si organizza questo festival dedicato al cinema muto. Uno dei più importanti al mondo. Sì: proprio così!


Grazie al lavoro di restauro, divulgazione e promozione svolto in queste quattro decadi, “Le Giornate del Cinema Muto” sono da molto tempo un punto di riferimento per le cineteche e gli archivi cinematografici che dagli Stati Uniti al Regno Unito, dalla Germania alla Spagna, lavorano per preservare e conservare il patrimonio universale dei film, passando per l’Italia dove si concentrano cinque cineteche pubbliche: a Roma, a Milano, a Torino, a Bologna e a Gemona. Ripeto: Ge-mo-na-del-Fri-u-li.
E infatti questo Festival (diretto dal critico Jay Weissberg) è organizzato dall’Associazione Culturale Le giornate del cinema muto in partnership con Cinemazero e La Cineteca del Friuli.
Un festival che in questi 42 anni ha proiettato sul grande schermo più di 8.000 film (tanti di questi sono state “prime visioni mondiali” in seguito a un restauro), con un pubblico di giornalisti, studenti, archivisti, studiosi, collezionisti e appassionati che (esclusi gli anni del Covid) per il 60% arriva a Pordenone dall’estero.
Un festival che ha presentato numerose e diverse retrospettive, e che si è sempre occupato di ogni aspetto della storia del cinema muto, diventando in questo modo un imperdibile punto d’incontro per i cinefili e gli archivisti di tutto il mondo.

Se ti ho incuriosito, sappi che “Le Giornate del Cinema Muto” ti aspettano al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone dal 7 al 14 ottobre. E se non puoi raggiungere il Friuli Venezia Giulia, nessun problema: ci sono anche alcune proiezioni online.

Corinna Sabbadini

Photo Valerio Greco

Photo Valerio Greco

 

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