29 Gennaio 2018

C'era una volta una fiaba ambientata a Miramare

Un libro per bimbi scritto da una triestina e edito dalla EL: scopriamolo insieme!

Boschi incantati, streghe cattive e principi sul loro cavallo bianco. E l'immancabile castello, abitato, perché no, da una bellissima fanciulla. Sto facendo un piccolo salto indietro nel tempo, quando da piccola, prima di addormentarmi, mi lasciavo cullare dalla favola di turno. La stessa cosa ho fatto molti anni dopo, da mamma, col mio Giovanni...e non mi dispiaceva affatto 🙂 Perché, diciamolo, cosa c'è di male a sognare pure da grandi?

Se vi dicessi che c'è un libro per bimbi dai sei anni su ambientato nella nostra splendida Trieste, più precisamente nel castello di Miramare? Prendete un gabbiano reale femmina, un pesciolino ed un topolino coraggioso; fate loro raccontare la storia di questa dimora, di Massimiliano d'Asburgo e della principessa Carlotta. Il gioco è fatto.

Al castello di Miramare è una bellissima storia nata dalla penna di Costanza Grassi, triestina classe 1979, laureata in Lettere Moderne e che proprio nelle sale del castello realizza percorsi di didattica museale, oltre ad occuparsi della biglietteria e del bookshop; le pagine del volumetto edito dalla EL sono inoltre arricchite dalle strepitose illustrazioni (che libro per piccini sarebbe senza qualche bel disegno?) di Chiara Nocentini, fiorentina e diplomata all'Istituto Europeo di Design di Milano.

Ci sono almeno tre motivi per cui questo progetto merita un po' di attenzione. Primo, è un omaggio a Trieste, se così possiamo dire, da parte di una triestina. Secondo, come vi ho anticipato, è edito dalla storica EL – Editoriale Libraria – con sede proprio nella mia città. Devo confessarvi che l'amore tra me e questa realtà locale è esploso non solo dopo avere conosciuto Orietta Fatucci, alla guida del gruppo editoriale triestino dal 1976, ma anche perché ho avuto modo di apprezzare i loro libri quando Giovanni era piccolo.

Sono sicura che se anche voi conosceste Orietta, donna tutta d'un pezzo e dalla grinta sconfinata, mi dareste ragione a occhi chiusi. Aspettate, non vorrei perdere il filo proprio ora...ah sì, Giovanni. C'era un volumetto in particolare che amava, faceva (e fa!) parte della collana “Un libro in tasca” e non andava a dormire senza leggerlo. A pensarci bene mi emoziono perché il tempo è davvero volato in fretta...no Chiara, niente lacrimuccia.

Come dite? Vero, il terzo motivo. Al castello di Miramare non è una favola; cioè, mi spiego meglio, narra fatti realmente accaduti ma vestendo i panni di una fiaba. Tutto, dall'arrivo di Carlotta e Massimiliano alla partenza di quest'ultimo per il Messico, è visto con gli occhi dei simpatici animaletti protagonisti di questa storia. Certo, non ci sono lupi cattivi, non c'è il vissero per sempre felici e contenti...ma è un libro che insegna qualcosa. E questo, concedetemelo, è un ottimo motivo per dedicargli lo spazio che merita.

No spoiler, dunque, ma tutti in libreria. Ci vado anche io, ma non ditelo a nessuno 🙂

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