14 Gennaio 2019

Belgrado, la NY dei Balcani

Tra storia, musei, designer e locali qui non si va mai a dormire!

Ciao amici 🙂 molti di voi hanno seguito le Stories sui miei canali Instagram e Facebook e hanno colto l’entusiasmo dei sei giorni da me trascorsi a Belgrado, la più incredibile delle mie vacanze. Preparatevi dunque ad un pamphlet di tutto rispetto perché ho cercato di sintetizzare ma non sono bravissima, è davvero difficile! Prima di cominciare voglio però sfatare un mito che molti di voi senz’altro avranno nei confronti di questa città; la guerra è finita da un pezzo e Belgrado è rinata. NON troverete una città dell’est povera e martoriata!

LA CITTĂ€

Belgrado/Beograd, la città bianca. Si chiama così perché, dove ora sorge la rocca di Kalemegdan, all’epoca dell’arrivo delle tribù slave c’era una fortezza dalle candide mura; Belgrado conta oggi 1 milione e 300mila abitanti ed è realmente enorme (per darvi un’idea della sua grandezza, pensate che in tutta la Serbia ci sono 7 milioni di persone).

Beograd è stata distrutta un sacco di volte (140, mi è stato detto...spero di aver capito bene) nell’eterna lotta tra turchi e austriaci, Oriente e Occidente. A raccontarmi la sua storia è Alexandar, guida stupenda di Balkan Travel Centar ; è una delle città più antiche d’Europa, tant’è vero che ci sono tracce di insediamenti neolitici e celtici. Il tour con Alexandar incomincia dal suo ufficio che è proprio dietro alla piazza della Repubblica, Trg Republike, (cuore pulsante della capitale ora in fase di restyling); qui si trova il Museo Nazionale (che è una meraviglia per gli occhi), tre piani che spaziano da reperti dell’età Neolitica a collezioni di numismatica antichissima; e poi ancora al primo piano l’arte della Serbia per terminare all’ultimo dove troverete magnifici dipinti internazionali di artisti da nomi altisonanti come Tintoretto, Monet, Van Gogh e tanto altro. Resterete a bocca aperta!

Nella medesima piazza troverete anche il Teatro Nazionale famoso per essere stato l’unico aperto durante i bombardamenti delle forze Nato nel 1999. E non solo, offriva biglietti a un dinaro! Sempre qui non perdetevi il Museo della Storia dove potrete visitare una stupenda mostra della fine della Prima guerra mondiale a meno di 2 euro; si tratta di una esposizione interattiva con molte fotografie e adatta anche ai giovani. A Giovanni, che è un appassionato di storia militare, è piaciuta molto!

Ma torniamo al mio Cicerone Alexandar. Come vi dicevo siamo partiti da qui e percorrendo la via principale Knez Mihajlova (dove oggi si trovano innumerevoli negozi e la musica balcanica vola nell’aria suonata da rom per la strada) arriviamo ad un centro commerciale, quasi alla fine della via, dove si possono ammirare dei reperti della vecchia strada romana, la “Via Militaris” che portava fino a Costantinopoli (Istanbul). Davanti alla fortezza di Kalemegdan vediamo il monumento di Gratitudine alla Francia, eretto dal grande scultore Ivan Meštrović per esprimere il ringraziamento dei serbi all’alleato della Prima guerra mondiale, in particolare per gli aiuti dati ai soldati serbi sopravvissuti alla lunga marcia oltre i monti dell’Albania e arrivati a Durazzo. Al momento è però in fase di restauro.

Attraversando le mura Alexandar ci racconta che le prime fortificazioni della cittadella di Kalemegdan, che in turco significa “campo del castello”, risalgono ai celti, poi si estesero all’epoca dell’insediamento romano di Singidunum, il nome latino di Belgrado. Quello che si vede oggi, però, è in gran parte del XVIII secolo, quando la città fu ricostruita dagli austroungarici e di nuovo dai turchi. Sono stati infatti gli austroungarici a costruire un pozzo profondissimo (60 metri) simile a quello di San Patrizio ad Orvieto; lungo il pozzo ci sono due sistemi di scale, una che scende e una che sale, che venivano utilizzate dal bestiame. L’acqua che si trova al suo interno non arriva da sottoterra bensì dal fiume! Da qui si può infatti vedere la confluenza della Sava nel Danubio.

A Sava Novi Beograd, quartiere più recente e di spiccata impronta socialista, fe rmatevi sotto la statua del Vincitore, alta 14 metri. Inizialmente doveva essere collocata in centro, ma gli abitanti di Belgrado si lamentarono perché, essendo nuda, offendeva il decoro; così venne messa un po’ isolata e rivolta verso est (da dove arrivavano gli invasori). Con il tempo, però, è divenuta un simbolo (ha un falco in una mano, segno di imbattibilità e una spada a simboleggiare la combattività) e portafortuna per le coppie: secondo la tradizione, chi si bacia alla sua ombra sarà felice per sempre 🙂

A Kalemegdan si possono ammirare una quantità di reperti bellici incredibili, dall’88 tedesco al piccolo carro armato italiano definito come “scatoletta di sardine”, a tanti ed infiniti pezzi sparsi sia tra le mura che in un Museo incredibile!

 

Appena fuori dal complesso c’è lo zoo di Belgrado con un piccolo luna park per bambini. Io non ho purtroppo avuto il tempo di visitarlo!

 

Da qui, percorrendo a ritroso la via principale, ci avventuriamo per una lunghissima passeggiata. La tappa obbligata è all’Hotel Moskva, capolavoro di Art Nouveau, inaugurato nel 1908, che ha ospitato numerose celebrità e ricorda un castello con due pennacchi di maioliche. La sosta della cioccolata calda con la panna, un buon pasticcino e un po' di musica suonata al pianoforte ci riscalda e ci fa riprender fiato per la prossima passeggiata in direzione della Cattedrale di Sveti Sava.

Da qui, in lontananza, si scorge il tempio di Sveti Sava, con le cupole verdi e il marmo di travertino. Si dice sia l’edificio ortodosso più grande del mondo. Una curiosità? I lavori sono iniziati nel 1906 e non sono ancora terminati, vengono finanziati dalle offerte dei fedeli e dei turisti. Ad ogni modo si può accedere alla cripta che è davvero meravigliosa! Sempre da questo punto si può arrivare in poco tempo a piedi al museo di Nikola Tesla, che offre visite guidate a cadenza oraria; non è certamente enorme ma qui potrete assistere e partecipare a degli esperimenti! Unico inconveniente che ho riscontrato, essendo piccino ed accogliendo fino a 65 persone per volta...beh, se non si capita nelle prime file è difficile vedere tutto!

Tornando verso verso il centro una sbirciata al Palazzo del Parlamento in stile classico è d’obbligo, perché vi rifarete veramente gli occhi!

 

 

I QUARTIERI DA NON PERDERE

 

Il quartiere Savamala è il “cultural district” con alberghi liberty, magazzini e officine, bar e locali. Un rifugio di street artist belgradesi e riconversioni delle aree industriali come il Balkan Design Store; accanto c’è la Mikser House  uno spazio multiculturale di arti sperimentali, visive, fotografia, teatro, musica.

Il quartiere, che si trova sulla riva destra della Sava, è ora interessato da un gigantesco progetto di trasformazione urbanistica, patrocinato dal governo serbo e finanziato dallo sceicco degli Emirati Arabi Uniti Mohammed El Abbar, che ne vorrebbe fare una sorta di piccola Dubai. Il progetto si chiama “ Belgrade Waterfront ” e prevede la costruzione di edifici ad uso abitativo, uffici, il centro commerciale più grande dei Balcani, scuole, teatri, cliniche mediche, parchi e giardini, hotel di lusso e una marina per gli yacht, il tutto sormontato da una spettacolare torre di 180 metri, la Belgrade Tower. Per portarlo a termine ci vorranno degli anni e un investimento globale di poco inferiore ai 3 miliardi di euro!

Se siete appassionati di shopping, non perdete Knez Mihailova, la via pedonale dove si affacciano numerosi negozi e mercatini.

 

Qui, proprio all’inizio (al civico 5), troverete una piccola galleria dedicata all’artigianato locale Katapult dove Giovanni ha comprato degli splendidi papillon e ascot fatti in tessuti divertentissimi di Tied Up 

 

D’obbligo è la tappa al Belgrade Design District, un’oasi di moda e stile sviluppatasi in un edificio degli anni Novanta scampato al degrado; qui, in un insieme di piccole botteghe, si trovano gioielli preziosi Made in Serbia che mi hanno affascinata…anche perché ho avuto la fortuna di arrivarci in una serata di festa con party stile newyorkese! Ho apprezzato molto i bijoux in pelle, legno e metallo di Svetlana Vukov , ho ammirato diverse chicche nel negozio di Atelje & Alternativa acquistando una stupenda borsa di pelle fatta a mano della designer di Novi Sad Jelena Rodic, ho lustrato gli occhi davanti ai sandali e agli stivali fatti a mano e dai colori sgargianti di Magdalena K e ho spizzicato tra le ceramiche di Gallery 1250° 

 

 

Ma non è finita qui! Meravigliosi anche i vestiti con tessuti innovativi ideati dalla designer Vesna Kracanovic e poi ancora borse, scarpe e gioielli della creatrice Budislava Kekovic Qui ho ammirato le giacche di Dejanamo dalle linee geometriche pazzesche, e sempre nell’atelier ho conosciuto tre stilisti emergenti da capogiro: Dino Puljic Ivana Vorguca con i suoi maglioncioni di lana (potete inviarle la foto del modello che volete realizzare ed il colore con le misure e lei lo riprodurrà per voi) e Nikola Velickovic.

Al party Zana Pantelic volto noto di YouTube a Belgrado non poteva certo mancare!

Ci spostiamo a Kosančićev Venac , una distretto dove in 5 minuti di camminata potrete raggiungere 14 negozi di design. FORMIDABILE.

Entrando in uno dei fori potrete recuperare una mappa sulla quale troverete chiaramente indicate le destinazioni e l’itinerario completo. Secondo voi io che ho fatto? Mi sono lanciata alla scoperta della stravagante stilista Ana Ljubinkovic dove ho trovato anche il marchio di calzature ABO  rigorosamente fatte a mano e dai toni del pastello e le splendide ceramiche di Remake

 

Da qui mi son diretta negli altri piccoli atelier trovando cose magnifiche da Makadam uno store che propone diversi marchi di design hand made in Serbia...io qui ho fatto subito mia una maglietta Yugochic

 

Un po' fuori dalla città, dall’altra parte del fiume, attraversando la parte nuova di Belgrado arriverete a Zemun che si trova proprio tra la confluenza del Danubio e della Sava; piccole casette colorate vi porteranno alla scoperta di vicoli che si inerpicano su una collinetta dove si trova la torre costruita dagli Ungheresi nel 1896 (da qui la vista è formidabile!). Troverete pure una piccola chiesa Ortodossa in stile barocco del 1752 che sbuca dai tetti di tegole rosse della cittadella.

 

Qualche sosta consigliata a Zemun? Una alla Cafeteria Gardos  una specie di casetta di Hansel e Gretel dove fermarvi a bere qualcosa.

Per assaporare un pasticcino da capogiro dovrete andare nel piccolo laboratorio di Gospodja Mirkov dove il profumo dei biscotti appena sfornati vi renderĂ  dipendenti alla prima sniffata e uno sguardo ai cappelli fatti a mano da tre generazioni di Sesiri Aleksandar vi farĂ  impazzire!

 

Particolare anche la Balkanska, la strada dei cappellai, dove sorgono le botteghe che vendono copricapi fatti a mano, una tradizione della vecchia Belgrado. A farmi scoprire molte di queste chicche sono stati due miei super lettori, Jelena che è stata formidabile in ogni sua dritta e che per il 25 Dicembre ha voluto anche farmi un regalo speciale da Rossano Ferretti  (un trattamento in uno dei saloni più chic di Belgrado) e Nikola Milovic che fisicamente mi è venuto a prendere con la macchina portandomi in giro a scoprire gli angoli della città (e arricchendo il giro di aneddoti).

Bene, per questa volta mi sembra di aver messo parecchia carne sul fuoco. Non vi resta che attendere la seconda e ultima puntata di questa vacanza pazzesca! A presto 🙂

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